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Milloss de Miholy, Aurel.

(detto Aurel). Ballerino, coreografo e maestro di danza ungherese naturalizzato italiano nel 1960. Allievo di von Laban e Cecchetti, si impose come uno dei maggiori interpreti della danza contemporanea, riuscendo nel tentativo di conciliazione tra danza accademica e moderna. Lavorò a Berlino, Budapest (Il mandarino meraviglioso, 1942, di B. Bartók) e, in Italia, soprattutto a Roma e Milano (dal 1946), dando un contributo fondamentale alla nascita del balletto italiano. Fra le sue creazioni più celebri e più raffinate negli esiti espressivi si ricordano: Follia d'Orlando (1947) di G. Petrassi; Marsia (1947) di L. Dallapiccola; Memorie dall'Ignoto (1959) di B. Bartók; Deserti (1965) di E. Varèse; Dedalo (1972) di G. Turchi; Visage (1973) di L. Berio; Jeux (1975) di C. Debussy; La rivolta di Sisifo (1977-78) di G. Petrassi (Ozora, od. Uzdin 1906 - Roma 1988).